IN CANTINA

EMILIA ROMAGNAIn Primo PianoSPUMANTI

Leclisse, Lambrusco di Sorbara DOC Cru, Secco Frizzante Selezione, Cantina A. Paltrinieri, fraz. Sorbara Bomporto (Mo)

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In Emilia da alcuni anni hanno istituito il Concorso Enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco” con lo scopo di conservare la storia, premiare la qualità di questo tradizionale vino rosso e valorizzare l’intera zona di produzione.

Il perché questa manifestazione vitivinicola porta tale nome è presto detto.

Alla famosa nobildonna, o meglio Grancontessa, feudataria di un vasto territorio, condottiero e fedele sostenitrice del Papa durante la lotta per le investiture, è legata una leggenda storica che vedono coinvolte il nostro spumante emiliano.

Infatti, si narra che a Sorbara in provincia di Modena, il 2 luglio del 1084 si scontrarono in una dura battaglia gli eserciti di Matilde di Canossa, fedele al Papa Gregorio VII, e di Enrico IV di Franconia.

La leggenda racconta che alle truppe imperiali fu volutamente consegnato cibo e del buon vino rosso, frizzante e beverino, che rese i soldati ubriachi e incapaci di combattere, tanto da essere sopraffatti e sconfitti dall’esercito di Matilde.

Inoltre, sembra che la nobildonna avesse intuito le potenzialità del Lambrusco di Sorbara perché oltre a rifornire la cantine del Santo Padre, costituì una rete commerciale per distribuirlo in altri territori oltre i confini italiani.

Nel ‘900, nelle cascine lungo le fertili terre dei colli e delle piane emiliane, ai braccianti agricoli  con il pane, veniva distribuito il Lambrusco parzialmente diluito con acqua, così per preservarne la produzione e renderlo meno alcolico .

Ma a prescindere dalle usanze contadine, in quegli anni, si costituirono le prime Cooperative Sociali (Carpi e Modena) e successivamente negli anni ’70 nacquero i primi Consorzi di tutela, organismi capaci di tutelare i vignaioli, salvaguardare e valorizzare i territori di produzione e creare un’ importante fitta rete commerciale di vendita.

Dal punto di vista botanico, il Sorbara presenta una caratteristica unica per le uve di Lambrusco, l’acinellatura, cioè lo sviluppo disomogeneo degli acini sui grappoli, un fenomeno causato dalla sterilità del polline; un altro grande vitigno autoctono ha tale anomalia, il Picolit friulano.

Tutto ciò incide sulla quantità di uva prodotta ma non sulla qualità, che rimane comunque elevata. Per implementare la fecondazione e aumentare la resa in uva in vigna, i vitivinicoltori emiliani sono intervenuti alternando lungo i filari  piante di Lambrusco Salamino (tra 25 e 40%) privo dell’anomalia e di gran lunga molto produttivo.

La zona originaria è compresa tra i fiumi Panaro e Secchia, con terreni di origine alluvionale e per lo più sabbiosi, dove le viti vengono allevate principalmente a cordone.

Le tipologie previste dal disciplinare sono Frizzante e Spumante per entrambe le tonalità, rosso e rosato.

Il Sorbara si presenta con una struttura leggera, una acidità estremamente fresca ed il giusto tannino.

il Grasparossa è più strutturato, con una componente tannica significativa e dall’acidità appena percettibile.

Una delle cantine dalla centenaria tradizione vitivinicola e dall’attuale posizione di rilievo nel panorama enologico relativo al Sorbara, è senz’altro Paltrinieri a Bomporto, nel modenese.

17 ettari coltivati con tecniche agricole all’insegna della salvaguardia dell’ambiente, operazioni di cantina semplici e tipiche, con l’obiettivo di avere vini espressivi, legati al territorio e alla tradizione.

Leclisse è un Lambrusco di Sorbara 100% in purezza prodotto dalle uve delle antiche vigne nella storica zona del “Cristo” vendemmiate manualmente dopo la metà di Settembre.

Il metodo di vinificazione è Martinotti/Charmat, pertanto il mosto fiore ottenuto senza macerazione, dopo la fermentazione alcolica passa in autoclave per la rifermentazione, dove sosta per almeno tre mesi.

All’esame visivo si presenta di colore rosa tenue, con perlage molto fine e persistente.

Floreale e fruttato, dai fiori di biancospino, alla buccia di mela rossa, alle fragoline di bosco, il lampone e la vaniglia.

Leggero, morbido e secco. Fresco, sapido e leggermente tannico. Naso e bocca in equilibrio con evidente nota fruttata. Gradazione 11%.

Da bere subito ad una temperatura di servizio di 10°C, come aperitivo con un tagliere di salumi e formaggi a pasta filante o di media stagionatura. Frittate di verdure e torte salate. Paste al sugo, dal semplice pomodoro e basilico, al ragù di carne in bianco o rosso. Tortellini in brodo e bollito di carne. Ma visto il suo profilo, lo si può abbinare a delle tartare di pesce con qualche “frutto di mare”.

E come sempre

…mezzo vuoto o mezzo pieno??

Purché sia buono, bianco, rosso e verde!!

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