Da colline a colline… restando sempre in provincia di Brescia e sul Lago di Garda.
Infatti, percorrendo la strada statale “Gardesana” in direzione Salò, attraversiamo la grande ansa meridionale del lago e da qui, alla nostra sinistra ci appare un territorio costituito da verdi colline, intervallate da porzioni pianeggianti, dove ulivi e vigne… la fanno da padroni:
siamo in Valtenesi.
Sono sette i comuni che costituiscono quest’area, alcuni si affacciano sulle sponde del lago, altri invece sono situati nell’entroterra.
E’ una zona di grande rilevanza turistica, ma anche conosciuta per le produzioni di olio d’oliva DOP e di vino, bianco, rosato con il nome di “Chiaretto” e rosso, prodotti che hanno un ruolo economicamente fondamentale e rendono tale zona alquanto rinomata, sia in Italia che all’estero.
Tra i vini rossi ne spicca uno in particolare, tipico della zona, il Groppello.
Questo vino viene prodotto dall’omonimo vitigno, anche se il Registro Naz.le delle Varietà di Vite ne contempla 4 e precisamente: Gentile, di Santo Stefano, di Mocasina (località della Valtenesi) e di Revò (comune della Val di Non in provincia di Trento).
Di accurate esigenze agronomiche e con una grande versatilità nella vinificazione (tutto ciò, a detta di molti esperti, lo avvicinano al grande pinot nero) sono ben più di 400 gli ettari di vigne presenti in Valtenesi, il che equivale per tale vitigno, alla più intensa superficie vitata nazionale, con la Gentile predominante.
Il nome ha origini antiche e dialettali, legate alla forma del grappolo, dall’aspetto nodoso, dove gli acini sono talmente serrati che si sovrappongono gli uni ad altri ricordando così dei grossi nodi.
Infatti è dal termine dialettale bresciano “grop” che vuol dire “groppo” cioè nodo, che ne è derivato il nome Groppello.
Probabilmente bisogna ritornare ad epoche antiche, senz’altro greche e romane.
In effetti, Valtenesi sembra derivi da “Vallis Atheniensis”, termine derivato dalla presenza stanziale in questa zona di coloni esuli ateniesi al seguito delle legioni di Roma imperiale, dediti all’allevamento del bestiame e alla coltivazione di vite e olivo .
Mappe catastali, scritture e stampe d’epoca dimostrano nel corso dei secoli, la presenza costante della vite su queste colline e sicuramente anche del vitigno Groppello.
Quest’area è avvantaggiata dal clima, che risulta mite d’inverno e fresco d’estate, mitigato dalla presenza del lago di Garda e quindi alquanto ideale.
Infine qui la tradizione contadina è un valore aggiunto, in quanto trasmessa da padre in figlio e per generazioni, creando così un legame tra il territorio ed alcune colture che sono diventate le eccellenze della produzione agricola gardesana.
Di vino Groppello ne abbiamo 2 tipologie, il “Base” che viene imbottigliato dopo poco, ma sempre con un adeguato affinamento, e la “Riserva” che si sviluppa dopo almeno 24 mesi d’invecchiamento.
Spesso risultano in purezza, anche se li troviamo come uvaggio con altri vitigni quali, Marzemino, Barbera e Sangiovese.
Con le uve del Groppello si produce inoltre, il famoso “Chiaretto del Garda” un vino “in rosa” tipico di questo territorio, vinificato in molte cantine, inizialmente come vino fermo, ma di recente spumantizzato con entrambi i metodi.
Tra i primi vini italiani, dal 1977, il Groppello ha la sua DOC e con il Chiaretto risultano tutelati dal Consorzio Valtenesi .
Ogni anno tra la fine di Agosto ed i primi di Settembre si svolge una famosa manifestazione, la Fiera di Puegnago (comune in zona e sede consortile), tre giorni di eventi e degustazioni enogastronomiche legati a tali vini.
Il 27 Ottobre del 1970, una decina di amici, presso una cantina di Padenghe del Garda, fondarono la Confraternita del Groppello, la più antica associazione enoica della provincia bresciana.
Appassionati della buona tavola ed in particolare del buon bere, amanti delle tradizioni agresti e dei prodotti della propria terra ma soprattutto, uniti da un unico e lodevole ideale, quello di valorizzare e divulgare questo eccellente vino rosso.
Un ideale che negli anni si è identificato nella missione principale della Confraternita e trasformato in un obiettivo vero, che tocca la sua massima espressione reale nell’evento annuale più rappresentativo, il Palio del Groppello, dal quale emerge il vino che accompagnerà nell’anno a venire tale sodalizio durante i propri incontri enogastronomici.
Dopo l’invio di un bando di concorso alle cantine della zona, seguito da un’accurata selezione effettuata dalla commissione giudicante, costituita da dieci enologi e da un sommelier , tutti esperti di questo vino, l’evento si conclude con la votazione finale effettuata dai Confratelli che avviene durante una cena dove i tre migliori vini finalisti, selezionati prima dagli esperti, vengono abbinati ad un piatto tipico della cucina bresciana, lo spiedo con polenta.
Tutto ciò senza alcun pregiudizio, all’insegna della serietà, della professionalità e dell’evoluzione qualitativa, a vantaggio del vino stesso, dei produttori locali e del consumatore finale.
Tra i produttori della zona, troviamo la cantina Le Sincette, nata alla fine degli anni ’70 a Polpenazze del Garda, uno dei borghi rurali in Valtenesi.
Sono 11 ettari che in questi anni hanno visto passare diverse filosofie di agricoltura, dalla più semplice, alla biologica, fino a quella attuale, la biodinamica (certificata nel 2011).
Microclima, terreno e vitigni concorrono con i principi biodinamici alla produzione di una decina di vini dal profilo organolettico unico, dove emerge il Groppello Garda Classico , un Groppello che nel 2020 per la prima volta, è stato premiato dal Gambero Rosso con i 3 bicchieri.
Nella prima decade di Settembre avviene la vendemmia, accurata e manuale.
Le uve una volta raccolte vengono poste in vasche di cemento dove sostano per circa una decina di giorni per la macerazione. Il primo vino ottenuto viene separato dalle bucce e travasato in anfore in terracotta da 750 lt per una fermentazione lenta della durata di 3-4 mesi; segue l’imbottigliamento finale.
Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso rubino brillante.
Fruttato e floreale. Dai frutti rossi come lamponi e ribes, alla viola ed alla rosa appassita, con una leggera e piacevole speziatura.
Un gusto pieno, ricco e morbido, fresco ma intenso, con la giusta acidità, equilibrato e con un buon finale. Gradazione 12,5°C.
Da bere subito, oppure poco dopo, ad una temperatura di 16°C, con un ricco antipasto di terra, salumi, formaggi di media stagionatura, giardiniera e funghi porcini sott’olio.
Carbonara, Matriciana e Gricia, tortelli di carne, tagliolini con i funghi o risotto con i “finferli”. Pollo alla brace e allo spiedo, tacchinella o coniglio al forno con patate, oppure con il classico “spiedo” bresciano .
E come sempre
…mezzo vuoto o mezzo pieno??
Purchè sia buono, bianco, rosso e verde!!