IN CANTINA

BIANCHIPIEMONTE

Anima d’Annata, Erbaluce di Caluso DOCG, Azienda Vinicola La Masera, Piverone (To)

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Abbiamo visto nelle pagine precedenti come il Piemonte sia una terra di grandi vini rossi ma ciò non vuol dire che non vengano prodotti degli ottimi vini bianchi.

Il Piemonte offre una scelta enologica particolarmente  tipica e poche sono le regioni italiane che hanno dimostrato da sempre, un forte legame con le proprie varietà autoctone, le quali in particolari aree sono state conservate gelosamente.

Una di queste è senz’altro il Canavese che comprende le province di Torino, Biella e Vercelli, meno famosa di altre ma non per questo di minore importanza.

La storia ci insegna che questo è sempre stato un territorio vocato alla viticoltura, capace di dare vini di ottima qualità.

Infatti, al di là delle epoche più antiche, quelle Celtica e Romana, negli anni del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, quando i grandi rossi piemontesi non avevano ancora fama, i vini canavesani raggiunsero popolarità e riconoscimenti anche a livello internazionale.

Tra questi ce né uno che spicca in modo particolare, ed è un bianco, l’Erbaluce di Caluso.

Questo vitigno, con affinità del Greco di Tufo, ha origini antichissime in Piemonte, grazie all’espansionismo dei Romani, anche se la sua prima segnalazione risale al 1600 con i Savoia. Caluso?

Perché la sua coltivazione si è sviluppata inizialmente in questo comune nel torinese.

Erbaluce?

Perché gli acini a maturazione assumono nella parte superiore, un colore ambra che all’alba riflette la luce del sole; infatti in origine, il nome era Alba Lux o Luce dell’Alba, poi trasformato in Erbaluce.

Anche per questo vitigno la leggenda popolare ha il suo ruolo perché il nome sembra che derivi da una favola origine celtica che narra di una bellissima fanciulla di nome Albaluce, figlia del sole e dell’alba, la quale a causa di eventi naturali catastrofici, pianse disperatamente e le sue lacrime si trasformarono in tralci che originarono dell’uva bianca, chiamata Erbaluce.

Ritorniamo ai giorni nostri e segnaliamo che da un decennio si è costituita la  DOCG nelle tre tipologie, fermo, spumante e passito.

Il fermo si presenta con un complesso profilo sensoriale che determina una grande eleganza.

ll passito dopo che i grappoli sono stati disposti sulle “passitaie” fino alla primavera successiva la vendemmia, è proposto in due versioni, base con un affinamento a 36 mesi e riserva con 48.

Infine lo spumante, ottenuto da “Metodo Classico” con  la seconda fermentazione sui lieviti della durata di almeno 15 mesi.

La zona è collinare, nelle province di Biella, Torino e Vercelli, anche se l’area d’elezione è Caluso ed alcuni comuni limitrofi, dove troviamo terreni fertili e ricchi di sedimenti, particolarmente adatti alla coltivazione della vite.

Le condizioni climatiche sono altrettanto favorevoli con la presenza di un lago che mitiga le temperature, dalla relativa altitudine che determina un positivo sbalzo termico giornaliero, e dai monti circostanti che fungono da barriera per le correnti fredde settentrionali.

Comunque siamo dinanzi ad una varietà che richiede grande attenzione durante la coltivazione, in particolare per la scarsa resistenza alle malattie parassitarie in genere.

Tra le colline moreniche di Ivrea, in provincia di Torino, 15 anni fa, quattro amici hanno costituito la cantina “La Masera” con l’intento di produrre l’Erbaluce nella sua autenticità, coniugando le antiche tradizioni, con le nuove metodiche colturali e di vinificazione;

Le “masere”, termine locale, sono i muri di pietra che demarcano i campi.

“Anima d’Annata”, è un Erbaluce “fermo” in purezza, vendemmiato nella seconda-terza decade di Settembre, dopo attenta valutazione analitica del grado di maturazione delle uve.

Stabilito questo, selezione e raccolta dei grappoli in cassette. Diraspamento e dopo macerazione a freddo per 12-18 ore, pressatura soffice.

Il mosto dopo chiarificazione naturale, viene portato a temperatura di 16°C per la fermentazione alcolica, a metà della quale, il 3% viene traferito in barriques di rovere francese di primo-secondo passaggio, dove completerà le fasi fermentative; l’altro 97% rimane in acciaio a temperatura controllata.

Dopo costanti rimescolamenti su entrambe le masse, queste dopo 10 mesi, vengono riunite per l’imbottigliamento e affinamento, il quale dura almeno 2 anni prima della vendita.

Gradazione alcolica, 13-13,5%.

Si presenta di colore giallo paglierino con sfumature dorate. Un profumo assai complesso floreale e fruttato, fiori di campo e, dalla mela verde alla frutta esotica; un finale di miele d’acacia con una leggera mandorla. In bocca con una giusta acidità, sapido e minerale, nonché fresco; equilibrato, piacevolmente secco e persistente.

In cantina ha un’ottima evoluzione ma è di pronta beva, a 12°- 14°C come temperatura di servizio.

Abbinato a mozzarelle, burrata e altri formaggi freschi; lardo e salumi di breve stagionatura e insalata russa. Antipasti, sushi e primi piatti di mare; pasta al pomodoro fresco e piatti di carne bianca. A chi piace il pesce di lago, coregone o lavarello alla griglia e filetti di pesce persico impanati.

E come sempre

…mezzo vuoto o mezzo pieno??

Purché sia buono, bianco, rosso, e verde!!

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